Storia
“Il patrocinio forense non è soltanto un’attività professionale, ma una missione, alla quale si accede per vocazione, come per sacerdozio; l’avvocatura non è soltanto una nobile categoria di lavoratori del pensiero, ma è sopra tutto un Ordine, cioè una libera adunanza di spiriti vincolati da una spontanea disciplina, per l’attuazione delle due supreme aspirazioni dell’animo umano nella convivenza sociale: la libertà e la giustizia.”
Avvocato Ettore Botti
Dal discorso dell’avvocato Ettore Botti in memoria dell’avvocato Enrico De Nicola, tenutosi a Napoli il 3 dicembre 1961 nel gran salone della Corte di Appello di Napoli, situato in Castel Capuano.
La fondazione dello studio legale Botti risale al 1917, quando l’avvocato Ettore Botti, poco dopo essersi laureato in Giurisprudenza a soli 20 anni presso la Regia Università di Napoli con una tesi sulla delinquenza femminile a Napoli, prende in fitto dalla Società Risanamento di Napoli un appartamento sito in Napoli al Corso Umberto I 23 ove, trasferitosi con la famiglia, stabilì la sede della propria attività di avvocato.
Si è sempre occupato di diritto penale: nel corso della sua lunga carriera ha assistito e difeso in giudizio numerosi imputati dei reati più diversi poiché “volle essere l’avvocato di ogni causa in cui la giustizia fosse in pericolo”[1]. Fu Consigliere Comunale del Comune di Napoli e Vice-Presidente del Consiglio Nazionale Forense. Il 26 aprile 1921 gli viene conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia e il 22 giugno 1954, ancora, gli viene conferito il titolo di Grande


La fondazione dello studio legale Botti risale al 1917, quando l’avvocato Ettore Botti, poco dopo essersi laureato in Giurisprudenza a soli 20 anni presso la Regia Università di Napoli con una tesi sulla delinquenza femminile a Napoli, prende in fitto dalla Società Risanamento di Napoli un appartamento sito in Napoli al Corso Umberto I 23 ove, trasferitosi con la famiglia, stabilì la sede della propria attività di avvocato.
Si è sempre occupato di diritto penale: nel corso della sua lunga carriera ha assistito e difeso in giudizio numerosi imputati dei reati più diversi poiché “volle essere l’avvocato di ogni causa in cui la giustizia fosse in pericolo”[1]. Fu Consigliere Comunale del Comune di Napoli e Vice-Presidente del Consiglio Nazionale Forense. Il 26 aprile 1921 gli viene conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia e il 22 giugno 1954, ancora, gli viene conferito il titolo di Grande

Ufficiale dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” e, in ultimo, il 27 marzo 1958, quello di Cavaliere Ufficiale dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.
Dopo la sua morte, avvenuta il 6 settembre 1962, su iniziativa del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, un busto marmoreo fu collocato nel salone dei busti di Castel Capuano, sede dell’allora Palazzo di Giustizia di Napoli. Il busto è tuttora esposto.
L’amministrazione dello studio passò nelle mani dei figli di Ettore, gli avvocati Vittorio Botti (nato nel 1917) e Massimo Botti (nato nel 1918) che scelsero di
percorrere le orme paterne dedicandosi, anch’essi, in via esclusiva al diritto penale. Entrambi ricoprirono, rispettivamente, le cariche di Componente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e del Consiglio Nazionale Forense. Dopo la morte dell’avvocato Vittorio Botti, come per il padre, un busto marmoreo fu collocato nella sala Arengario del nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, ove è tuttora esposto; gli è stata altresì dedicata un’aula della Corte d’Assise d’Appello presso il Palazzo di Giustizia di Napoli. Dal luglio dell’anno 2000, su iniziativa del C.O.A. di Napoli, il nome dell’avvocato Massimo Botti si trova iscritto nell’Albo d’Onore del Foro di Napoli.
Sul solco tracciato da una lunga tradizione familiare, i figli dell’avvocato Vittorio Botti, gli avvocati Claudio Botti (nato nel 1954) e Bruno Botti (nato nel 1962) hanno intrapreso il medesimo percorso professionale in quello stesso immobile ove il nonno Ettore già sedeva oltre un secolo addietro.
Nel 2017, lo studio ha festeggiato i 100 anni dalla fondazione e l’anno successivo, da ultimo, ha fatto ingresso fra i professionisti l’avvocato Fabrizio Botti (nato nel 1994), figlio di Bruno.
[1] Dal discorso del Prof. Avv. Alfredo de Marsico pronunziato, in onore di Giovanni Porzio ed Ettore Botti, il 6 gennaio 1964 nel Palazzo di Giustizia di Salerno – trascritto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Salerno, stabil. tipografico F.lli Di Giacomo.

Ufficiale dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” e, in ultimo, il 27 marzo 1958, quello di Cavaliere Ufficiale dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.
Dopo la sua morte, avvenuta il 6 settembre 1962, su iniziativa del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, un busto marmoreo fu collocato nel salone dei busti di Castel Capuano, sede dell’allora Palazzo di Giustizia di Napoli. Il busto è tuttora esposto.
L’amministrazione dello studio passò nelle mani dei figli di Ettore, gli avvocati Vittorio Botti (nato nel 1917) e Massimo Botti (nato nel 1918) che scelsero di
percorrere le orme paterne dedicandosi, anch’essi, in via esclusiva al diritto penale. Entrambi ricoprirono, rispettivamente, le cariche di Componente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e del Consiglio Nazionale Forense. Dopo la morte dell’avvocato Vittorio Botti, come per il padre, un busto marmoreo fu collocato nella sala Arengario del nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, ove è tuttora esposto; gli è stata altresì dedicata un’aula della Corte d’Assise d’Appello presso il Palazzo di Giustizia di Napoli. Dal luglio dell’anno 2000, su iniziativa del C.O.A. di Napoli, il nome dell’avvocato Massimo Botti si trova iscritto nell’Albo d’Onore del Foro di Napoli.
Sul solco tracciato da una lunga tradizione familiare, i figli dell’avvocato Vittorio Botti, gli avvocati Claudio Botti (nato nel 1954) e Bruno Botti (nato nel 1962) hanno intrapreso il medesimo percorso professionale in quello stesso immobile ove il nonno Ettore già sedeva oltre un secolo addietro.
Nel 2017, lo studio ha festeggiato i 100 anni dalla fondazione e l’anno successivo, da ultimo, ha fatto ingresso fra i professionisti l’avvocato Fabrizio Botti (nato nel 1994), figlio di Bruno.
[1] Dal discorso del Prof. Avv. Alfredo de Marsico pronunziato, in onore di Giovanni Porzio ed Ettore Botti, il 6 gennaio 1964 nel Palazzo di Giustizia di Salerno – trascritto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Salerno, stabil. tipografico F.lli Di Giacomo.